La prima estensione pianeggiante di una certa importanza che si incontri dopo aver superato le montagnole di Carbonara è quella detta di “Castiadas”. E’ irrorata da molti corsi d’acqua che scorrono inutilizzati su uno dei suoli più fertili dell’isola.
(Alberto della Marmora)
Sgorga negli antri più magici e nascosti della catena montuosa detta dei Sette Fratelli la misteriosa sorgente de s’Acqua Callenti, che si traduce facilmente con Acqua Calda. Da sola regala il nome alla località, al rio e al bosco di Castiadas.
Fin dal primo passo ci si inoltra in una ricca foresta tagliata da fini sentieri di terra battuta, tutti ben segnalati, ricchi di vegetazione autoctona e di fauna chiassosa.
I cervi sono i veri signori della zona, sardi e belli, che durante la stagione estiva bramiscono segnalando la propria atavica presenza e reclamando la proprietà del luogo.
La convivenza con l’aquila reale è pacifica ed antica: si dividono un territorio fatto di cascatelle, ginepri rossi, macchia mediterranea e sughereti.
Tra un sentiero e l’altro s’incontrano quasi per caso antichi edifici tirati a lucido. Pacifico e silenzioso, il Rifugio de s’Acqua Callenti sorge su maestose terrazze che si affacciano sull’intera vallata di Castiadas.
Ovunque è gorgoglio d’acqua che scorre, corre e precipita.
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